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domenica 11 marzo 2007

Onore a "Ti regalerò una rosa" (II)

In realtà il titolo giusto per questo post dovrebbe essere: onore a Simone Cristicchi. Che ha inserito nella sua canzone un archetipo tanto evocativo.
Suggerisco di leggere/ascoltare il testo di Ti regalerò una rosa tenendo a mente l'immagine del primo dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi: Il Matto. Questa carta - che può essere collocata all'inizio (come numero zero) o alla fine del mazzo (come numero 22) - mi piace per tanti motivi. Il folle rappresenta l'inizio del viaggio verso la consapevolezza (i Ventidue passi d'amore del libro che ho scritto hanno anche questo significato), la libertà da convenzioni, regole, false certezze e sicurezze, la libertà di aderire al caos della vita e sposarne le contraddizioni. La rosa bianca tenuta in mano simboleggia la purezza di cuore. Quella di chi, non avendo nulla da perdere, si abbandona a seguire la strada che la vita porge ai suoi passi. Una buona didascalia dell'arcano n. 0/22 potrebbe tranquillamente essere la dedica con cui si apre Sospensioni di gravità:


Alle anime che intingono il cibo della vita 
nel miele salato delle contraddizioni.

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4 : commenti:

Anonimo ha detto...

Il Matto: il Folle, il Misero. Indica ingestibilità della propria vita, ma anche imprevedibilità e stravaganza, caratteristiche del carattere adolescenziale. E' un ibrido tra il genio e la sregolatezza.
Il Matto è il simbolo dell'irrazionalità degli uomini che può condurli sia nel bene che nel male. Il Caos.

Il Matto nei Tarocchi è raffigurato da un giullare che percorre il suo cammino incurante che un animale gli ha abbassato i pantaloni rendendolo ridicolo. Con sè a solo un piccolo sacchetto e un bastone. Incosciente si trascina attraverso la vita passivamente.

Daniele Passerini ha detto...

Ogni simbolo, specie se è un archetipo, è pluri-significante, ha in sè sia la parte Luce sia la parte Ombra... nel caso del Matto mi rendo conto che io vedo soprattutto (e forse esagero pure!) la parte Luce e sottovaluto quella Ombra. Tu invece, Ideavagante, mi pare che fai l'operazione inversa.
Mi piace fare i Tarocchi, per me stesso e per gli amici. Ho letto pochissimi libri al riguardo e non sento l'esigenza di diventare un "esperto" in materia: vedo che l'incontro tra le loro immagini e la mia sensibilità porta a fare associazioni che si rivelano buone e questo mi è sufficiente. Questa passione (parallela all'astrologia e all'I-King) è cominciata per caso, una decina di anni fa, quando una persona che stimo moltissimo mi regalò - e la cosa mi stupì enormemente - il suo vecchio mazzo di Tarocchi. Ne esistono tante versioni in commercio, con diverse sottolineature dei simboli: io mi sono abituato ad utilizzare ed a "pensare" i Tarocchi di Ryder-Wayte. Credo che si finisca col trovarsi in sintonia con una o con qualche versione dei Tarocchi ma certo non con tutte.
Ti riporto il significato che Utsavo Constantini, ne DAL FOLLE AL BUDDHA - I Tarocchi: un percorso alla scoperta di sè (Ed. Re Nudo), attribuisce al Matto:

"Disinvoltura, innocenza senza esperienza. Fiducia nella vita. Gioia di vivere e sperimentare. Capacità di andare allo sbaraglio senza pensare alle conseguenze. Amore del rischio e della novità. Capacità di rischiare. Capacità di saper godere del momento presente. Individualità pure, senza sovrastrutture sociali e culturali. Disinibizione. L'attidudine di chi sa godere della natura, degli amici, dei compagni di viaggio. Leggerezza e spensieratezza. Amore per i viaggi e per le novità. Novità. Follia. Quando il Matto diventa il numero 22, tutte le qualità sopra descritte vengono vissute con grande consapevolezza e saggezza, senza che si perdano la leggerezza e l'innocenza proprie del Folle. E' la "follia controllata" di cui parla Castaneda."

Ho citato questo libro perchè apprezzo molto la sua estrema sintesi e trovo sia un buon specchio dei Tarocchi Ryder-Waite, che effettivamente di per sè enfatizzano la parte Luce dell'archetipo: la parte Ombra va ricavata nel vedere mancanti o vissute in modo parossistico le qualità sopra descritte.

Per esempio tu fai riferimento ad un'immagine (mi ricorda quella di una vecchia pubblicità di una crema solare dove un cagnolino tira il costumino ad una bimba!) che enfatizza il lato "ridicolo" di questo Arcano... ma ridicolo rispetto a convenzioni e norme... ridicolo anche rispetto ai disegni della Vita? Hai presente Francesco giullare di Dio... eccolo lì il Matto!
E' il modo di vivere che vorrei riuscire ad abbracciare totalmente (ahimè quant'è difficile però nella sua semplice esenzialità!) ed è la visione che attraversa - se lo hai letto puoi seguirmi bene - Ventidue passi d'amore, prendi ad esempio l'inizio della poesia n.7 La rinascita:

"Così siamo partiti:
sprovveduti come fanciulli
tanto incoscienti
da esser quasi saggi."


P.S. Ho utilizzato questo commento per cominciare ad usare qualche TAG!

Anonimo ha detto...

Il Caos è l'origine della vita,è l'origine di noi quali uomini,egli non rappresenta il male,anzi rappresenta l'illogicità, per ciò è al di sopra del bene e/o del male.

Penso che una persona come il matto,che si pone al mondo con un linguaggio o un atteggiamento adolescenziale,cosi aperto,cosi nudo,cosi senza filtri per coloro i quali gli si contrappongono non può che essere una persona positiva,fuori dagli schemi che vive senza inibizioni o paure,che affronta la vita esponendosi quotidianamente e questo lo dimostra l'immagine della carta che lo rappresenta,egli cammina infatti incurante dell'animale che lo denuda in parte e che sempre incurante lo rende ridicolo.

Penso che sia la piu' bella carta dei tarocchi e penso che molte persone vorrebbero nella loro vita quotidiana essere almeno una volta "Il Matto".

Daniele Passerini ha detto...

Non avrei potuto dirlo meglio! Grazie

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